Possiamo dire tranquillamente che l’ultima stagione di Game of Thrones ha diviso il pubblico; in effetti… Sarebbe persino un eufemismo.
E in una recente intervista con il magazine Fast Company, il creatore della saga George R. R. Martin ha espresso il suo pensiero sulle differenze tra i libri e lo show, e sul fatto che l’ottava stagione non sia stata “completamente fedele”.
A proposito di ciò che può andar perso in un adattamento dal libro allo schermo, l’autore ha ammesso:
“Può essere… traumatico. Perché a volte la visione creativa degli altri non corrisponde alla tua, e quindi si arriva alle famose divergenze creative, che possono portare a degli scontri piuttosto intensi.“
Martin ha poi continuato a parlare delle sue esperienze a Hollywood:
“A volte gli studios e i network decidono di dare il proprio contributo su delle questioni davvero irrilevanti; per esempio, possono avere delle richieste particolari che non hanno nulla a che vedere con la storia, ma piuttosto con il fatto che “Questo personaggio ha un indice di gradimento altissimo, quindi diamogli più cose da fare”.“
E, parlando più nello specifico di Game of Thrones:
“L’ultima stagione è stata… non del tutto fedele. Altrimenti, sarebbe dovuta andare avanti per altre cinque stagioni.“
Lo scrittore aveva già spiegato in altre occasioni che la serie gli sembrava essere stata chiusa in modo sbrigativo.
Nei mesi scorsi, aveva scritto sul suo blog “Not a Blog“:
“Io lavoro con un mezzo narrativo molto diverso rispetto a [gli showrunner] David [Benioff] e Dan [Weiss], non dimenticatelo mai. Loro hanno avuto sei ore per completare l’ultima stagione. Mi aspetto che i miei ultimi due libri riempiranno in totale 3000 pagine prima ancora di averli finiti… e se serviranno più pagine, più capitoli e più scene, allora li aggiungerò.“
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Fonte: Digital Spy
Traduzione: Chiara B.
Editing: Mariacristina M./Aranel
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