Il Re della Notte è diventato così importante in Game of Thrones, che è facile dimenticarsi che il capo degli Estranei non appare nei libri di George R.R. Martin. Si potrebbe addirittura dire che il severo comandante dell’esercito dei morti sia il personaggio più rilevante dell’ottava stagione esclusivo alla serie Tv. Infatti, nei libri si parla di un personaggio con un nome simile, dal quale però si discosta molto.
Ma allora perché creare il Re della Notte?
Esattamente, che cosa vuole?
Il Re della Notte (interpretato da Richard Brake prima e da Vladimir Furdik poi) è apparso per la prima volta nella quarta stagione, e da allora marcia con il suo esercito verso Sud, verso Westeros. Il tutto mentre “riporta in vita” i morti da aggiungere al suo esercito, diventa lo stalker di Bran e delle sue visioni e, nell’ultima stagione, cattura uno dei draghi di Daenerys per poter distruggere la Barriera.
Nella sesta stagione, un flashback ci ha mostrato la sua origine, millenni prima degli eventi della serie: i Figli della Foresta legarono un uomo ad un albero e lo accoltellarono al cuore con del vetro di drago, creando un demone da scatenare contro i loro nemici, i Primi Uomini.
Entertainment Weekly [EW] ha chiesto agli autori della serie, David Benioff e Dan Weiss, cosa li abbia ispirati ad aggiungere questo personaggio alla loro storia.
“Era la cosa più logica dato che stavamo già tornando indietro nel tempo, creando la preistoria di tutto questo,” dice Weiss. “Abbiamo visto ciò che gli Estranei possono fare, abbiamo visto come aumentano i loro numeri e creano i non-morti. Volendo andare a ritroso, beh, loro hanno creato queste cose… cos’ha creato loro? Ci è sempre piaciuta l’idea che non fossero delle entità malvagie, presenti dalla notte dei tempi, ma che avessero una loro storia – qualcosa che sembra leggendario, mitico e permanente, in realtà non lo è. La loro esistenza ha una ragione storica, che può essere compresa allo stesso modo delle guerre che vediamo nella serie: sono il risultato delle motivazioni e delle decisioni di persone, o meglio creature, e possiamo capirle.”
“Quando poi siamo arrivati al flashback, ci serviva qualcuno – e c’era Vlad, che per molto tempo è stato il nostro miglior stuntman,” aggiunge Benioff.
Nell’ottava stagione, il Re della Notte conduce il suo nuovo drago e l’esercito dei morti a Grande Inverno, per attaccarla.
Ma cosa vuole davvero? Qual è il suo scopo finale?
“Non penso a lui come un essere malvagio, penso a lui come Morte,” dice Benioff. “E questo quello che vuole – per tutti noi. È il motivo per cui è stato creato ed è quello che cerca.”
Benioff fa notare che un’altra domanda che gli viene spesso rivolta è perché il Re della Notte non parli.
“Cosa dovrebbe dire? Qualsiasi cosa dicesse lo sminuirebbe.”