Entertainment Weekly ha intervistato il direttore della programmazione di HBO Casey Bloys, per fargli alcune domande a proposito dell’ultima stagione di Game of Thrones e il pilot del suo prequel (oltre a Westworld e Demimonde, la nuova serie drammatica creata da J. J. Abrams ambientata nello spazio).
Come al solito, Bloys non ha voluto scoprire le sue carte, ma ci ha dato comunque qualche indizio intrigante…
EW: L’ultima stagione di Game of Thrones: il montaggio non è ancora finito, ma a quanto pare tutti gli episodi avranno una durata dai 50 ai 90 minuti – in altre parole, non saranno episodi di due ore.
Casey Bloys: Non due ore? No, non saranno lunghi due ore. Non che io sappia, almeno.
Quando vedremo il trailer?
C.B. Questa è un’ottima domanda, per cui non ho una risposta.
Quest’anno?
C.B. Forse sì, ma al momento non lo so.
Qual è stata la sua reazione leggendo gli ultimi copioni? Che cosa l’ha entusiasmato di più?
C.B. Sarà un finale epico. Credo che ai fan piacerà molto. Penso che sia il modo adatto per concludere uno degli show più importanti nella storia della televisione e tutti saranno molto soddisfatti. Se ne parlerà molto.
C’è qualche possibilità che facciate delle proiezioni dell’ultima stagione su grande schermo, come avete già fatto con IMAX?
C.B. Ne abbiamo parlato durante gli anni. Alla fine diventa una questione di marketing. Ciò che penso io è che i nostri abbonati dovrebbero essere i primi a vedere tutto ciò che riguarda Game of Thrones.
Questa volta la produzione ha fatto un ottimo lavoro ed è riuscita a tenere nascosta la trama dell’ultima stagione. Che cosa è cambiato nella strategia del network?
C.B. Le nostre misure di sicurezza negli anni si sono fatte sempre più sofisticate, a causa di numerosi leak e attacchi di hacker. Il livello di sicurezza è molto alto. Naturalmente, in fase di produzione il rischio che trapeli qualcosa è più forte. Per quanto riguarda HBO, abbiamo preso molte precauzioni.
Per l’episodio pilota del prequel, George R. R. Martin ha suggerito il titolo The Long Night. Avete almeno un titolo di lavorazione?
C.B. No, non possiamo dire nulla… Ovviamente siamo entusiasti della sceneggiatura e della storia.
Abbiamo sentito che anche la sceneggiatura del prequel di Max Borenstein ha attirato dell’interesse. C’è qualche chance che venga confermato il pilot di un secondo prequel oppure avete messo tutto da parte finché non avrete completato il primo?
C.B. La fase di sviluppo è stata molto positiva. Alcune persone hanno avuto altri impegni, alcuni progetti non sono andati in porto… Ma siamo entusiasti di questo pilot, speriamo di iniziare a girare nei primi mesi del 2019, non voglio anticipare nulla sugli altri prequel finché non vedremo come andrà con questo.
Avete scelto il prequel scritto da Jane Goldman, l’unica donna dei cinque showrunner coinvolti in questi progetti. Qual è la sua prospettiva su Westeros in confronto allo show che conosciamo tutti?
C.B. L’epoca in cui è ambientato il prequel, ovvero 8mila anni prima degli eventi di Game of Thrones, è tanto lontana da sembrare una storia diversa, un mondo diverso, e in effetti lo è: in quel periodo i regni non esistevano. Perciò sembrava qualcosa di diverso. Non vogliamo fare Game of Thrones 2. Nessuno vuole replicare ciò che hanno fatto David Benioff e Dan Weiss. Ambientando la storia in quell’epoca, ci sono molti eventi e molte dinamiche collegate a Game of Thrones, ma anche abbastanza diverse grazie al periodo storico e ai personaggi.
Come ha già confermato in precedenza, le voci secondo cui le riprese del prequel sarebbero iniziate a ottobre erano false. Ma avete in programma di girare a Belfast e di utilizzare il personale e i set che avete costruito là?
È molto probabile che lavoreremo là, Belfast è tra i candidati più papabili e avrebbe senso tornarci. Tuttavia, al momento nulla è sicuro al cento per cento.
Westworld e Deminode
Parliamo di Westworld. La terza stagione arriverà nel 2019 o nel 2020?
C.B. Non lo so.
C’è almeno qualche possibilità per il 2019?
C.B. Tutto è possibile. [Gli showrunner] Jonathan Nolan e Lisa Joy si sono presi una meritata vacanza, ma la cosa bella è che sono sposati, perciò quando vanno in vacanza so che parleranno dello show. Si stanno prendendo del tempo per discutere di cosa fare a livello creativo, ma non torneranno con una decisione definitiva. Quindi, a questo punto, tutto è possibile.
Che cosa la entusiasma a proposito di Demimonde, la serie drammatica di J. J. Abrams ambientata nello spazio?
C.B. È epica. La storia parla della famiglia. La cosa interessante è che ha molte potenzialità in termini di ciò che possiamo fare a livello narrativo, ma alla fine il tema di fondo è tutto ciò che facciamo per i nostri figli.