Westworld potrebbe fare un crossover con GoT?
È un’idea che i fan stanno suggerendo online sin dalla premiere del nuovo thriller sci-fi della HBO. Nel film del 1973 Westworld non presentava solo un parco a tema Far West pieno di androidi come nella serie, ma anche un mondo romano e – pertinentemente – un mondo medievale.
Sarà perché entrambe le serie TV sono serie di punta in cui la HBO ha investito risorse e speranza (confermate, in GoT)?
Sarà perché entrambe, in modo diverso, parlano di mondi “fittizi”? Uno percepito come tale e l’altro, semplicemente, “altrove”?
E qui sta il punto: e se invece di introdurre eventualmente un mondo medievale nello show, ci fosse un mondo Westeros pieno di androidi modellati su GoT? È come il parco Wizarding World di Harry Potter della Universal. O come Disney, che sta creando una sezione del suo parco basata su Star Wars, senza la violenza e il sesso interattivo offerti da Westworld ai suoi ospiti. Allora la HBO potrebbe addirittura far risorgere dei personaggi popolari morti come Khal Drogo e Ned Stark. Riproporre avventure. Permettere agli ospiti di viverle. E, volendo, di modificarle.
Chi di voi non avrebbe la tentazione di fermare la mano del boia sulla testa di Ned Stark?
O accoltellare Bolton, prima che decida di orchestrare le Nozze Rosse?
Si tratta di un’ipotesi troppo succulenta per non solleticare la fantasia di ognuno di noi.
Beh, i fan non sono i soli ad aver avuto questa idea.
È venuta anche a George R.R. Martin, addirittura prima che Westworld uscisse. In effetti, l’autore ne ha parlato con gli showrunner di Westworld, Jonathan Nolan e Lisa Joy, a cena qualche mese fa, e da EW li hanno raggiunti per conoscere la loro reazione.
“Adoriamo George e il primo viaggio di nostra figlia nel mondo è stato a Santa Fe per una proiezione di ‘The Prestige’ al teatro Jean Cocteau,” dice Nolan. “è un uomo adorabile e uno scrittore spettacolare ed è lusinghiero che lui incoraggi un crossover. Sarebbe bello essere così fortunati.”
Joy ha fatto notare un problema con questo presupposto, però.
“Ho bisogno di credere che i draghi siano reali, voglio che siano una cosa vera. Per quanto adori George, non sono sicura che riuscirei a farlo, sarebbe come perdere me stessa!”
Da un certo punto di vista non possiamo che dargli ragione. Anche se il mondo di Westeros potrebbe essere introdotto in crossover dopo la serie, come una specie di spin off su Game of Thrones… In un mondo in cui GoT è una serie TV e il parco ne vuole riproporre l’universo per i visitatori. Metatelevisione, insomma. Possiamo definirla così?
Già adesso è piuttosto straniante ascoltare certi fraseggi musicali che dimostrano la presenza della stessa persona dietro le colonne sonore di entrambe le produzioni.
Ovviamente, ci sono tanti altri tipi di ostacoli – creativi, logistici e legali – che renderebbero un crossover molto improbabile.
Ma, si sa, tra i concetti di improbabile e impossibile ci passa di mezzo un oceano di ipotesi e variabili. Già il fatto che se ne sia parlato, e che l’idea sia balenata addirittura all’autore dei libri…
Comunque, almeno gli showrunner non hanno escluso la possibilità che altre terre archetipe come il Mondo Romano saranno eventualmente introdotte nella serie. “Abbiamo moltissimo materiale da usare già solo con Westworld, ma vorrete tenervi aggiornati…” ha dichiarato Nolan.
Intanto, ci sono buone notizie d’indici d’ascolto per Westworld: la prémière della serie è arrivata a 12 milioni di spettatori includendo streaming, on demand e registratori video digitali. È più di quello che ha totalizzato la prima stagione di GoT o di True Detective. Il terzo episodio ha avuto 2.1 milioni di spettatori alle 9 di sera, stabilendo un nuovo massimo per una messa in onda di debutto della serie.
Come è stato in precedenza scritto, molti ritengono questa serie come l’erede di GoT.
Di sicuro è molto ambiziosa e promette di diventarlo sempre di più.
Di sicuro, come GoT, è un universo tutto da scoprire e siamo ancora all’inizio… Che si finisca a Westeros, o che si resti a Westworld.
***
Fonte: EW
Traduzione: Mariarosaria M.
Editing: Aranel/Mariacristina M.