Game of Thrones fa di nuovo centro!
Il primo episodio della sesta stagione del Trono, trasmesso in contemporanea in 173 paesi (dato storico), ha tenuto oltre 140mila spettatori inchiodati su Sky Atlantic alle 3 del mattino.
Secondo le rilevazioni auditel della società Nielsen, 8 milioni di americani sarebbero rimasti sintonizzati tra il 24 e il 25 aprile, e se guardiamo alla combinazione delle tre piattaforme HBO, incluso lo streaming su HBO Go e HBO Now, il totale tocca i 10,7 milioni. Altri numeri da capogiro – più di 20, le lingue in cui è stato tradotto il ciclo di libri di Martin; 6, i milioni di dollari di budget a puntata; almeno 700, le persone che compongono lo staff principale; 190, i premi raccolti dallo show – fanno di Game of Thrones un fenomeno senza precedenti. Merito, soprattutto, della rete. Mai prima d’ora gli esperti di marketing erano riusciti ad instaurare uno scambio con una fetta di appassionati del fantasy così attiva (fascia d’età compresa tra i 15 e 60 anni).
Lo scorso anno, il Trono di Spade si è dimostrato l’argomento/trend più discusso su Facebook, e stando a un sondaggio di Currys PC World sarebbe anche il più twittato. Il forum online di Game of Thrones su Reddit ha più iscritti della National Football League (una religione negli USA), Star Wars o Marvel, con 82 miliardi di pagine visitate nel 2015. A differenza di The Walking Dead, altrettanto forte sui social network, il Trono di Spade va in onda con soli 10 episodi all’anno e genera più attesa di qualsiasi altra serie tv, olimpiade o dibattito politico. Se ne parla 12 mesi su 12 ed ora che lo show esplora un territorio completamente inedito rispetto ai romanzi ufficiali (HBO ha saccheggiato tutti i volumi, in attesa che Martin dia alle stampe l’attesissimo The Winds of Winter), fan implacabile e spettatore neutro si trovano allo stesso livello, con il cuore che batte.
Editing: Quinn