David Benioff e D.B. Weiss, creatori della serie HBO Game of Thrones, basata sui romanzi di George RR Martin, hanno aperto l’episodio finale con il botto e hanno offerto abbastanza colpi di scena, sanguinose rese dei conti e giochi di potere in una puntata con una lunghezza da record per la serie – 69 minuti – da reggere il confronto con l’episodio della scorsa settimana, l’apparentemente imbattibile “Battaglia dei Bastardi”.
In quest’intervista, Benioff e Weiss – che in questa stagione, per la prima volta, non disponevano dei libri di Martin per aiutarli – discutono il finale e di come l’episodio prepari il terreno per la settima stagione.
DEADLINE: Avete concluso gli archi narrativi di molti personaggi in questi ultimi due episodi. Quali personaggi sono stati i più divertenti da scrivere, in questa stagione?
Weiss: È fantastico, perché finalmente, nelle ultime due stagioni, le cose hanno iniziato a restringersi, in maniera molto positiva. Per molto tempo, il mondo di Game of Thrones è stato davvero vasto. Ovviamente, abbiamo dovuto dire addio a molti personaggi e storie che amavamo. I personaggi che sono rimasti sono quelli con cui siamo stati impegnati per più tempo. Scrivere per Maisie [Williams] è sempre fantastico, come scrivere per Peter [Dinklage] ed Emilia [Clarke], soprattutto ora che condividono la stessa porzione di trama. Scrivere tutte le cose per Kit [Harington] e tutte le situazioni epiche che ha vissuto per arrivare dove si trova ora. Non è rimasto nessuno per cui non ci piaccia scrivere, perché stiamo scrivendo per loro da così tanto tempo. A questo punto, li conosciamo molto bene.
DEADLINE: Sembra che ogni volta che Cersei si prende una rivincita, paghi un caro prezzo. Domenica, mentre La Montagna si presentava in modo crudele all’ex tormentatrice di Cersei, Septa Unella, non poteva fare da babysitter al distrutto re-figlio di Cersei. Quindi, il ragazzino si butta da una finestra, verso la sua morte. Adesso, Cersei non ha più eredi. Qual è la vostra idea di Cersei quando scrivete il suo personaggio? È a pezzi per aver perso i suoi figli? Ha ancora un cuore?
BENIOFF: Volevamo che si vedesse la connessione che hai appena fatto, quindi siamo contenti che l’abbia notato. Se fosse stata più concentrata sulla sua famiglia, e meno sul godere della sua vendetta nei confronti di qualcuno che le aveva fatto dei torti, probabilmente il suicidio di Tommen non sarebbe avvenuto.
DEADLINE: Ha perso tutti i suoi figli. La sua mente ora è rivolta solo verso l’essere una sovrana spietata?
WEISS: Non per darti una risposta frustrante, ma la prossima stagione si focalizzerà molto su questo; scoprire cosa Cersei abbia in mente. Chi è? Nonostante Cersei abbia certamente fatto un sacco di cose orribili nella sua vita e possa essere una persona davvero crudele, c’era qualcosa che la redimesse, l’amore per i suoi figli. Ora sono tutti morti, e penso che sarà molto interessante per noi. Chi è senza i suoi figli? La risposta la scoprirete nella prossima stagione. Deve accadere così tanto, che farei degli spoiler se ne parlassi ora.
DEADLINE: Arya è camuffata da giovane serva quando uccide Walder Frey. Era Jaime il vero obiettivo di Arya, e quando non ha risposto ha ucciso l’uomo che ha assassinato sua madre e suo fratello alle Nozze Rosse? E c’era simmetria nel fatto che Walder abbia invitato Robb ad un banchetto per celebrare il suo matrimonio, e che Arya abbia dato da mangiare a Walder delle tortine che contenevano parti del corpo dei suoi stessi figli?
BENIOFF: Al 100%. Voto 10. La cosa divertente è che Arya è andata lì perché Walder Frey è nella sua lista. Jaime, se non ricordo male, non lo è. Ma è un Lannister e questo ci ha permesso di distrarre, mostrando questa bella ragazza che fa gli occhi dolci a Jaime Lannister. Questa scena riguarda quanto faccia schifo essere Bronn, e stare seduti lì mentre tutte le belle ragazze guardano Jaime Lannister. Ma gli sguardi che lei stava lanciando riguardavano Jaime, e le rotelle omicide della vendetta giravano nel suo cervello. Magari [Arya] potrebbe approfittare di un 2×1! Comunque, questo non succede e si “prende cura” dell’obiettivo originale.
Ora che Walder e Ramsay Bolton sono fuori dai piedi, avete eliminato due degli antagonisti più squisitamente cattivi. L’antagonista più temibile andando avanti sarà il Re della Notte, che comanda gli Estranei. Quanto è stato difficile scrivere un personaggio minaccioso che non parla, quando i vostri antagonisti migliori hanno stabilito la loro odiosità tanto attraverso il dialogo quanto attraverso azioni atroci?
WEISS: Non penso al Re della Notte come ad un antagonista, lo è quanto, che so, la Morte. Non è come Joffrey o Ramsay. Non è più veramente umano. Per me, il male arriva quando devi scegliere tra quello e qualcosa di buono, e fai la scelta sbagliata. Il Re della Notte non ha una scelta; è stato creato in quel momento, quindi è quello che è. In un certo senso, è morte, e sta arrivando per tutti nella storia, sta arrivando per tutti noi. E il fatto che non parli è appropriato. Cosa dovrebbe dire la morte? Qualsiasi cosa lo sminuirebbe. È semplicemente una forza di distruzione. Non penso che abbiamo mai provato a scrivere dei dialoghi per il Re della Notte. Qualsiasi cosa potrebbe dire risulterebbe deludente.
WEISS: Tornando all’uccisione di Walder Frey da parte di Arya, c’è un eco dell’inizio della serie in cui Bran Stark racconta la storia del Cuoco Ratto, che aveva cucinato i suoi nemici, facendone una tortina. È chiaramente un riferimento a quello.
Quindi l’avete astutamente predetto?
WEISS: Esatto, tre anni fa.
Ramsay Bolton era un sadico memorabile, un fantastico antagonista. Quanto è stato divertente scrivere per lui, e quanto è stato difficile capire che aveva fatto il suo ultimo sorriso da sanguisuga?
BENIOFF: Iwan Rheon è un grande attore, e ha davanti a sé una bellissima, lunga carriera. E la maggior parte dei ruoli che interpreterà non saranno cattivi. Non è il tipo di attore che può interpretare solo quei personaggi.
WEISS: L’abbiamo incontrato la prima volta durante la sua audizione per Jon Snow. È stato incredibile ed è arrivato fino in fondo, quando parliamo delle scelte per Jon Snow. È un attore incredibilmente versatile. È stato davvero divertente scrivere per lui, perché è un ragazzo così carismatico e molto intelligente, con un buon senso dell’umorismo. Non ha mai interpretato Ramsay come il cattivo che ringhia e basta. Ha dato la sua interpretazione ad ogni battuta ed è stato fantastico scrivere per lui e vederlo recitare, specialmente nei suoi ultimi episodi. Quell’ultima scena con Ramsay e la Sansa di Sophie [Turner] è probabilmente una delle nostre preferite. Guardare loro due da soli, con i cani…Sarebbe tranquillamente potuto essere un personaggio noioso, perché è così cattivo e senza possibilità di redenzione. E Iwan l’ha mantenuto interessante per tutto il tempo.
Lo zio di Bran, dopo aver salvato il nipote dagli Estranei qualche episodio fa, ha lasciato il ragazzino, dicendo che non può andare più avanti, visto che è mezzo non-morto. Ha detto che la Barriera non è solo ghiaccio e roccia, e che contiene incantesimi che fanno in modo che i morti rimangano al Nord. I fan parlano del Corno di Joramund, uno strumento che nei libri pare abbia il potere di far crollare la Barriera. All’inizio della serie i Bruti l’hanno cercato, per un po’ di tempo. Qualche indizio su dove stia andando questa storia?
BENIOFF: Non vogliamo rivelare troppo. Ci sono i libri e c’è la serie, e sarebbe fare un disservizio ad entrambi se parlassimo troppo dettagliatamente di come useremo questa o quella cosa. Quello che viene spiegato in questa stagione è, molto chiaramente, che la Barriera non è solo una struttura fisica che tiene lontano l’esercito dei morti. Se i Bruti sono riusciti a superarla, e il Re della Notte ha molto più potere e truppe che fanno letteralmente qualsiasi cosa lui dica…e chiudiamola qui, per ora.
In quale misura Cersei ha reso Lady Tyrell [Diana Rigg] sua nemica mortale, uccidendo la sua famiglia nell’inferno di domenica? Lady Tyrell, che adesso non ha eredi, ha legato con la letale vedova di Oberyn e matriarca di Dorne, Ellaria Sand, e si sono alleate con Daenerys Targaryen. Cersei ha tolto loro tutto ciò che amavano, a parte l’odio che ora provano per lei.
WEISS: Sono entrambe donne potenti e spietate, una più dell’altra, ma erano anche molto legate alle loro famiglie e all’idea di portare avanti i loro nomi e le loro casate, per quei figli che amavano. Ora, i loro conflitti le hanno lasciate entrambe senza futuro, o perlomeno non il futuro che consideravano il loro obiettivo primario. Questo cambia molte cose per entrambe, con il procedere della storia.
Due delle più importanti aspiranti al trono sono donne e Jon Snow ha la sua sorellastra Sansa a sostenerlo. Cosa si prova a poter scrivere questo tipo di storie, che non si vedono abbastanza nel cinema e nella televisione?
BENIOFF: Il mondo della serie è un mondo in cui le possibilità sono seriamente limitate per le donne, a differenza del nostro mondo. È basato su una realtà medievale, in cui le donne erano spesso considerate proprietà dei mariti. Le attività e possibilità che avevano nelle loro vite erano chiaramente circoscritte. Una delle cose più divertenti di lavorare con i personaggi creati da George è che tanti dei personaggi più interessanti e formidabili sono donne. Gli ostacoli che si trovano tra loro e quello che vogliono sono più grandi. Pensare ai vari modi in cui avrebbero potuto superare questi ostacoli e portare avanti i loro interessi e vantaggi nella stessa maniera degli uomini è stato davvero divertente e gratificante. Sarebbe difficoltoso chiamare Cersei un’eroina: ha appena fatto esplodere migliaia di persone, alcune delle quali non le avevano fatto nulla. Ma è una persona formidabile, incredibilmente imperfetta e ferita, danneggiata.
Tornando alla tua domanda su chi sia il personaggio più interessante per cui scrivere…per molte ragioni lei è quella più interessante, in larga parte perché Lena [Headey] è un’attrice assolutamente geniale. Il personaggio è qualcuno che è guidato da motivazioni che sono in qualche modo indecenti, rabbiose e negative. Ma in un altro senso, è comprensibile per chiunque si prenda la briga di immaginare cosa voglia dire essere nella sua posizione, essere cresciuta nella sua situazione, avere dei figli per cui faresti di tutto, anche se questo significa bruciare città, edifici e persone riducendoli in cenere, in modo da tenerli al sicuro. È qualcosa che tante persone possono capire. L’ironia che tu hai evidenziato sta nel fatto che quello che fa, la porta a perdere l’ultimo e probabilmente il più dolce dei suoi figli. Tutto questo la rende un personaggio incredibilmente interessante a cui pensare ogni giorno.
Questa è stata la prima stagione in cui avete superato i libri di George Martin. Qual è stata la sfida maggiore?
WEISS: Tutto. La prima stagione era davvero fedele ai libri, e poi le stagioni successive se ne sono discostate sempre di più. È qualcosa di cui George parla; quando fai alcuni cambiamenti, questi si moltiplicano. E ora, siamo arrivati al punto in cui abbiamo superato i libri. La sfida maggiore è stata semplicemente non avere i libri, perché se anche nella quinta stagione avevamo momenti diversi dai libri, avevamo comunque delle grandi scene che potevamo usare come punti di ancoraggio per la stagione. Che si trattasse del cammino della vergogna di Cersei, o il tentato omicidio di Dany, quando viene salvata dal drago nella fossa di combattimento, sapevamo di avere questi grandi momenti su cui poter contare. Il cammino di penitenza di Cersei è quasi uguale al libro. In questa stagione non avevamo nulla di tutto questo, fatta eccezione per alcune piccole cose. Le Isole di Ferro e quello che succede lì e la grande rivelazione di Hodor, di cui George ci aveva parlato. A parte alcuni fatti chiave, avevamo davvero superato i libri e per me questo va a testimonianza dei personaggi e del mondo creati da George. A questo punto, dopo aver passato così tanti anni a scrivere per questi personaggi e aver passato il tempo nel mondo di George, dovevamo essere capaci di camminare sulle nostre gambe. Tante persone hanno creato i loro personaggi e si trovano bene. Se non fossimo stati capaci di farlo, peggio per noi. George ci ha fatto un regalo incredibile, con dei personaggi scritti nel modo più incredibile di quanto io abbia visto in qualsiasi altro libro. Se non fossimo stati capaci di farlo, non saremmo state le persone giuste per portare la serie fino a qui.
C’è ancora tanto da raccontare. Quanto avete pianificato?
BENIOFF: Parliamo del finale da quando abbiamo iniziato. È un fenomeno strano, siamo in un territorio in cui cammini da solo e non puoi più contare sul prodotto scritto. Stiamo parlando del finale da così tanto tempo che, come ci avviciniamo davvero, le cose appaiono più nitide. Una volta arrivati alla fine, abbiamo idee molto precise che sono cresciute naturalmente in questi sei anni su come vogliamo che tutto finisca.
Il fatto che abbiate dei fan come Obama, che chiede dettagli della trama o se Jon Snow rimane morto, vuol dire che non è ancora il momento di finire. Potreste continuare per molto tempo.
WEISS: Come Obama, vogliamo lasciare quando la gente è ancora appassionata. Non vogliamo arrivare al punto di far dire al pubblico, “Oh, finalmente è finito”.
BENIOFF: Si parla di altre due stagioni. Dall’inizio abbiamo parlato di chiudere la serie in 70-75 ore, ed è così che faremo. Diciamo 73 per ora. Quello che ha detto Dan è vero, ma non stiamo solo cercando di continuare ad essere i benvenuti nelle TV dei nostri spettatori. Stiamo cercando di raccontare una storia coesa, con un inizio, una metà e una fine. Come ha detto Dan, conosciamo la fine da molto tempo e ci stiamo arrivando. Le immagini finali dell’episodio di domenica mostrano proprio quello. Daenerys sta finalmente ritornando a Westeros; Jon Snow è il re del Nord e Cersei siede sul trono di spade. E sappiamo che il Re della Notte è lì, che aspetta tutti loro. Questi pezzi sono sulla scacchiera, ora. Alcuni sono stati rimossi e ci avviamo verso la fine del gioco. Quello che ci ha esaltati sin dall’inizio, da quando abbiamo proposto la serie alla HBO è che il nostro piano non è fare una serie in cui in ogni stagione si cercano nuove trame. Volevamo che fosse un’unica, grande storia, senza dover aggiungere cose per avere 10 ore in più o perché la gente continua a guardarla. Volevamo qualcosa che avesse senso come una sola storia, se le persone l’avessero guardata dall’inizio alla fine. Siamo decisamente vicini alla fine ora.
Megatraduzione: Alessandra P
Editing Adattamento: Quinn
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